Il sogno di Dio sull’amore di coppia

“…domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie”. I farisei vogliono
metterlo alla prova, ma d’altra parte è pur vero che la vita nuova che Gesù propone riguarda
ogni aspetto dell’uomo. E come puo’ non riguardare quella realtà profonda che coinvolge
l’affetto, le emozioni, la volontà e la nostra lecita aspirazione alla felicità che è l’amore di
coppia? Che ne pensa Gesù? Egli, il Figlio del Padre, risponde riproponendo il sogno originario
del Creatore: “All’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina…l’uomo di unirà a sua
moglie e i due diventeranno una sola carne”. L’uomo e la donna fatti della stessa carne eppure
diversi per la necessaria corrispondenza, chiamati alla bellezza e grandezza dell’unità nella loro
diversità, alla gioia dell’intimità profonda di pensiero, di anime, di corpo, di volontà. Quando
tutto questo avviene allora si sprigiona la potenza dell’amore e della vita.
Questo sogno di Dio è già scritto nella mente, nel cuore e nel corpo di ogni uomo e donna di
questa terra. Ma è anche un sogno da realizzarsi, come un’opera d’arte. un po’ come un tema
musicale dato ad un compositore con il compito di svilupparlo e farne una sinfonia.
Il mondo oggi fa fatica a credere ancora a questo sogno circondato da realtà fatte di povertà,
di ferite, di fallimenti, di durezze umane. Sembra una partita ormai persa. Dunque che fare?
Rinunciarvi, come tanti giovani d’oggi? Quando una squadra di calcio esce sconfitta da un
campionato fallimentare deve ritirarsi in allenamento e ricominciare dai cosiddetti fondamentali.
Così l’amore di coppia oggi deve ricominciare dai suoi “fondamentali”. Ricominciare da
un’educazione affettiva ai giovani, dal chiarirci le idee sul valore profondo del “fidanzamento”,
del significato profondo della sessualità, della castità, di quel “divorzio del cuore” che, prima
ancora di quello legale, avviene quando nella coppia innalza un muro di separazione fatto di
mancanza di dialogo, di rancori, di incomprensioni. Ma bisogna parlare ai giovani anche
dell’inganno oggi di altre proposte di amore di coppia fuori dalla diversità naturale di uomo e
donna o fuori dalla fedeltà e stabilità che solo il contesto del matrimonio puo’ dare.
Gli interlocutori di Gesù, come il mondo di oggi, vorrebbero invece la via breve della rinuncia a
questo sogno. Vorrebbero, con la scusa della misericordia, che Gesù, la Chiesa, gli uomini di
Dio dicessero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio”. Ma Gesù, con coraggio, sulla
linea degli ultimi profeti, invece rilancia: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha
congiunto”. Egli rilancia perché è venuto a rinnovare la coppia e a farne anzi, il sogno concreto
di un amore grande possibile.
Dopo queste parole Gesù, in modo significativo, parla di diventare come bambini per poter
godere del regno di Dio. I bambini sanno sognare, sanno meravigliarsi, sanno fidarsi ed
affidarsi. Forse saranno proprio i sogni dei bambini a salvare l’amore, la vita, il mondo.
Don Francesco Maria

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